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Williams F1: Storia di una Leggenda tra Trionfi e Sfide
La Williams Grand Prix Engineering, comunemente nota come Williams F1 Team, è una delle scuderie più iconiche e vincenti nella storia della Formula 1. Fondata da Sir Frank Williams e Sir Patrick Head, ha attraversato decenni di competizioni, segnando epoche d’oro e affrontando periodi di difficoltà, ma mantenendo sempre uno spirito combattivo e indipendente.
Le Origini e i Primi Passi (Anni ’70)
La storia della Williams attuale inizia ufficialmente nel 1977, ma le radici affondano più indietro. Frank Williams aveva già tentato l’avventura in F1 con la “Frank Williams Racing Cars” nei primi anni ’70, ma con scarso successo e molte difficoltà economiche.
La svolta avvenne con la fondazione della “Williams Grand Prix Engineering” a Didcot (poi trasferita a Grove, Oxfordshire), grazie all’unione tra la tenacia manageriale di Frank Williams e il genio tecnico di Patrick Head. Dopo un anno di apprendistato con un telaio March nel 1977, la prima vettura interamente progettata da Head, la FW06, debuttò nel 1978.
Il vero salto di qualità arrivò nel 1979 con la FW07, una vettura che sfruttava magistralmente l’effetto suolo. Guidata da Alan Jones e Clay Regazzoni, la Williams ottenne la sua prima storica vittoria al Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone con Regazzoni. Da quel momento, la squadra divenne una forza dominante.
L’Era d’Oro con Ford Cosworth e Honda (Anni ’80)
- Dominio Cosworth: Nel 1980, Alan Jones conquistò il primo titolo mondiale piloti per la Williams, seguito dal primo titolo costruttori. La squadra si ripeté nel Mondiale Costruttori nel 1981. Nel 1982, Keke Rosberg vinse un sorprendente titolo piloti in una stagione molto combattuta, nonostante una sola vittoria.
- Il Potere Honda: A metà degli anni ’80, la partnership con Honda portò motori turbo potentissimi. Nelson Piquet e Nigel Mansell formarono una coppia esplosiva (e spesso conflittuale). La Williams vinse il titolo costruttori nel 1986 e dominò il 1987, aggiudicandosi entrambi i titoli (Piquet campione piloti). Questo periodo fu segnato anche dal grave incidente stradale di Frank Williams nel marzo 1986, che lo lasciò tetraplegico ma non fermò la sua passione e il suo impegno alla guida del team.
Il Ciclo Invincibile con Renault (Anni ’90)
Gli anni ’90 rappresentano forse l’apice della storia Williams, grazie alla partnership vincente con Renault per i motori e all’arrivo del geniale progettista Adrian Newey a fianco di Patrick Head. Le Williams di questo periodo erano tecnologicamente all’avanguardia, introducendo innovazioni come le sospensioni attive e un’aerodinamica sofisticata.
- Il Leone Mansell: Nigel Mansell dominò la stagione 1992, vincendo il suo unico titolo mondiale.
- Il Professore Prost: Alain Prost tornò in F1 nel 1993 proprio con la Williams, conquistando il suo quarto titolo mondiale prima di ritirarsi definitivamente.
- La Tragedia di Senna: Il 1994 fu un anno drammatico. L’arrivo del leggendario Ayrton Senna fu funestato dal tragico incidente mortale a Imola. Nonostante lo shock, la squadra si ricompattò e Damon Hill lottò per il titolo fino all’ultima gara, perdendolo contro Michael Schumacher.
- Hill e Villeneuve Campioni: Damon Hill riuscì a coronare il sogno iridato nel 1996. L’anno successivo, nel 1997, fu il giovane canadese Jacques Villeneuve a portare a casa l’ultimo titolo piloti e costruttori per la scuderia.
Questo decennio vide la Williams conquistare 5 titoli costruttori (1992, 1993, 1994, 1996, 1997) e 4 titoli piloti.
La Partnership con BMW e il Declino Graduale (Anni 2000)
L’inizio del nuovo millennio vide una promettente partnership con BMW come motorista. La squadra tornò a lottare per le vittorie, specialmente con piloti come Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, noti per la loro guida aggressiva. Ci furono diverse vittorie e buone prestazioni (secondo posto costruttori nel 2002 e 2003), ma il titolo mondiale sfuggì sempre.
Dopo la fine dell’accordo con BMW nel 2005, iniziò un periodo più difficile. La Williams alternò diversi fornitori di motori (Cosworth, Toyota, di nuovo Cosworth) e, pur rimanendo una presenza costante e rispettata nel paddock, scivolò progressivamente verso centro gruppo, con budget più limitati rispetto ai top team emergenti (Red Bull) o consolidati (Ferrari, McLaren). Un lampo isolato fu la sorprendente vittoria di Pastor Maldonado nel Gran Premio di Spagna 2012, l’ultima vittoria della scuderia fino ad oggi.
L’Era Ibrida, una Breve Rinascita e le Difficoltà Recenti (Dal 2014)
L’introduzione dei motori V6 turbo-ibridi nel 2014 diede una nuova spinta alla Williams, grazie alla partnership con Mercedes, che forniva le power unit più performanti. Con piloti come Valtteri Bottas e Felipe Massa, la squadra visse un paio di stagioni positive (2014 e 2015), conquistando diversi podi e chiudendo al terzo posto nel mondiale costruttori.
Tuttavia, le prestazioni calarono nuovamente negli anni successivi. Problemi finanziari crescenti e difficoltà tecniche portarono la squadra a lottare nelle retrovie tra il 2018 e il 2020, spesso occupando l’ultima fila dello schieramento.
La Vendita e la Nuova Era (Dal 2020)
Nell’agosto 2020, per garantire un futuro alla scuderia, la famiglia Williams decise di vendere il team al fondo di investimento statunitense Dorilton Capital. Questo segnò la fine del controllo familiare dopo oltre 40 anni, con Claire Williams (figlia di Frank e Vice Team Principal) che lasciò la squadra poco dopo. Sir Frank Williams è scomparso nel novembre 2021, lasciando un’eredità immensa nel mondo della F1.
Sotto la nuova proprietà, la Williams sta cercando di risalire la china, investendo in infrastrutture e personale, con l’obiettivo di tornare a essere competitiva nel medio-lungo termine. Pur essendo ancora lontana dai fasti del passato, la squadra ha mostrato segni di miglioramento.
Eredità
Con 9 titoli mondiali costruttori e 7 titoli mondiali piloti, la Williams rimane una delle squadre di maggior successo nella storia della Formula 1, seconda solo a Ferrari e a pari merito con McLaren per titoli costruttori vinti (al momento della stesura, anche se la McLaren ha più titoli piloti). È un simbolo di ingegneria britannica, perseveranza e della passione incrollabile del suo fondatore, Sir Frank Williams. La sua storia è un pilastro fondamentale del motorsport.