Barcellona si sveglia sotto il sole della Catalogna per il nono round del mondiale, tra nuove regole tecniche e equilibri ridisegnati dalle prove ufficiali. Ecco come sono andate le prime due sessioni di prove libere.

La Svolta Tecnica: Ali sotto torchio, caos in box

Dal venerdì spagnolo entra in vigore la TD018 della FIA, direttiva che rivoluziona i test sulle ali flessibili. I parametri di deformazione consentita si stringono:

  • Ala anteriore: 10 mm invece di 15 mm sotto carico di 100 kg 1
  • Test unilaterale: 15 mm contro i precedenti 20 mm
  • Singolo flap: 3 mm anziché 5 mm

Un cambiamento non cosmetico, che ha costretto i team a riprogettare componenti in corsa, bruciando risorse del budget cap. Ferrari e Red Bull appaiono le più penalizzate, avendo investito pesantemente in soluzioni “elastiche” nel 2024. McLaren, pur pioniera del concetto, sembra aver reagito meglio 113.

Ferrari: Potenziale inespresso tra dati contrastanti

La SF-25, presentata come “macchina completamente nuova” con sospensione anteriore pull rod e passo allungato 2, vive una giornata ambivalente:

  • FP1: Hamilton terzo (+0.378s da Norris), Leclerc quarto. Simulazioni gara promettenti con degrado contenuto 13.
  • FP2: Crollo a quinto posto per Leclerc (+0.541s) e undicesimo per Hamilton, che esplode via radio: “La macchina non si può guidare!” 13.

Problemi tecnici: Leclerc richiede aggiustamenti all’altezza della sospensione posteriore durante la sessione, segnale di squilibri aerodinamici. Le simulazioni gara su gomma media (mescola gialla) mostrano tempi di 1’20.6, lontani dai rivali 13.

McLaren: Doppio volto, ma il ritmo c’è

Il team di Woking conferma la sua competitività, ma con differenze interne:

  • FP1Norris domina (1’13.718) staccando Verstappen di 0.367s 13.
  • FP2Piastri leader (1’12.760) davanti a Russell e Verstappen, mentre Norris è quarto 13.

Dettagli cruciali:

  • Norris mostra un “passo devastante” nelle simulazioni su gomma media (mescola gialla), superando di 0.3s gli avversari.
  • Differenze strategiche: In FP1 Piastri testa un’ala posteriore a carico medio-alto, sacrificando maneggevolezza. In FP2 entrambe le vetture adottano configurazioni scaricate 13.

Max Verstappen: L’incubo silenzioso

Il campione del mondo naviga in acque familiari:

  • FP1: Secondo a +0.367s da Norris.
  • FP2: Terzo a +0.150s da Piastri, ma con un giro compromesso da un errore a Turn 4 13.

Segnali positivi:

  • Nelle simulazioni gara, svernicia Leclerc sul rettilineo principale col DRS, mostrando top speed competitiva.
  • Scelta tecnica audace: usa la stessa ala anteriore di Tsunoda, abbandonando la sua preferita (“corta”) per adattarsi alla nuova direttiva 13.

Simulazioni Gara: La mappa del degrado

Le gomme dure (C1) e medie (C2) di Pirelli sono sotto stress nel circuito catalano, noto per l’asfalto abrasivo e le sollecitazioni laterali. Ecco i trend emersi nelle lunghe run:

*Tabella: Confronto simulazioni gara (mescola media – C2)*

TeamPilotaTempo medioConsistenzaDegrado
McLarenNorris1’20.1★★★★☆Controllato
Red BullVerstappen1’20.4★★★★☆Medio
FerrariLeclerc1’20.6★★☆☆☆Elevato
MercedesRussell1’20.8 → 1’21.3★★☆☆☆Crollo al 3° giro

Incognite Qualifiche: Dove si deciderà tutto

  • McLaren: Favorita per la pole, ma Piastri deve risolvere sottosterzo in settori misti.
  • Verstappen: Il circuito è sua “casa” (4 vittorie, record del giro) e potrà contare sull’evoluzione della RB20.
  • Ferrari: Deve recuperare il disallineamento tra dati simulati e realtà. Le modifiche all’assetto posteriore di Leclerc sono un bandiera rossa.
  • Mercedes: Russell secondo in FP2 e Antonelli quinto, ma le simulazioni rivelano crisi di degrado al terzo giro 13.

La battaglia è solo all’inizio

Le libere di Barcellona disegnano uno scenario in movimento: la McLaren mantiene il vantaggio in qualifica e ritmo gara, ma Verstappen resta minaccioso a un decimo. La Ferrari paga lo scotto della TD018, con una SF-25 che fatica a trasferire in pista le innovazioni teoriche. La sfida delle qualifiche potrebbe essere decisa dai dettagli: gestione delle gomme morbide (C3), adattamento alle temperature (l’asfalto è calato di 6°C tra FP1 e FP2) e capacità di ottimizzare le nuove ali.

Una certezza: La Catalogna non perdona. Chi sbaglia l’assetto, sarà fuori dalla top 5.

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By F1WithMattia🚥

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