La curva 1 del Circuit de Barcelona-Catalunya è diventata il simbolo della crisi: Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, sorpassato da una Sauber. L’immagine di Nico Hülkenberg che lo supera come fosse un pilota di metà griglia riassume meglio di qualsiasi statistica il baratro in cui è sprofondato il britannico dopo nove gare con la Ferrari. Il GP di Spagna 2025, con quel sesto posto ottenuto per la squalifica altrui, è stato il punto più basso di una stagione che prometteva gloria e sta regalando frustrazione.
I sintomi della crisi: Barcellona come caso studio
- Il “problema inspiegabile”: Già venerdì Hamilton segnalava perdite di carico aerodinamico sulla sua SF-25 (“Some problem costing downforce“), mentre sabato un guasto al cambio rischiava di compromettere le qualifiche (“Downshift’s not working properly“).
- La resa in gara: “È stata terribile, la peggiore gara che abbia mai fatto in termini di bilanciamento”. Un Hamilton inedito, che in conferenza stampa si autoaccusa (“Probabilmente è colpa mia“) 5 e si rifiuta di analizzare il disastro (“Non ho niente da dire“).
- Il confronto con Leclerc: Dati che urlano la disparità:
- Gap in qualifica: +0.218s a favore di Leclerc
- Gap in gara medio: 2.6 posizioni a favore di Leclerc
- Campionato piloti: -23 punti sul monegasco
Le radici del problema: tecnica, psicologia o gestione?
1. L’adattamento mancato alla SF-25
Hamilton non ha ancora “decifrato” la Ferrari. Le sue radio disperate (“La macchina è indriveabile“) contrastano con la serenità di Leclerc, capace di 3 podi in 9 gare. Il problema non è la velocità assoluta (5° in griglia in Spagna), ma la costanza in gara. Fred Vasseur ha rivelato che entrambe le vetture avevano problemi tecnici a Barcellona, ma solo Hamilton è crollato psicologicamente.
2. La “sindrome del leader spodestato”
Hamilton è abituato a essere il punto di riferimento tecnico (Mercedes 2014-2021). A Maranello trova:
- Un team principal (Vasseur) criticato per gestione “deludente”
- Un compagno (Leclerc) che Terruzzi definisce “vero leader alla Schumacher”
- Una gerarchia inaspettata: la richiesta di lasciar passare Leclerc al 10º giro in Spagna ha evidenziato chi comanda.
3. Il fantasma delle radio incrociate
I dialoghi tesi con l’ingegnere Riccardo Adami (“Sei arrabbiato con me?” a Monaco) hanno alimentato voci di conflitto. Hamilton le ha bollate come “BS” (fandonie), ma il linguaggio non verbale post-gara tradisce disagio.
Bilancio 2025: numeri che umiliano un mito
Tabella: Hamilton vs Leclerc – Primi 9 GP 2025
Metrica | Hamilton | Leclerc |
---|---|---|
Punti | 68 | 91 |
Podi | 0 | 3 |
Media qualifica | 6.2 | 3.8 |
Gare vinte dal team | 0 | 0 |
Le voci della tempesta: la Ferrari ha sbagliato acquisto?
Giorgio Terruzzi, decano della stampa F1 italiana, ha affondato il coltello nella piaga:
“La scelta di Hamilton è stata un errore. Lo scorso anno Russell lo batteva 7 volte su 9, stessa cosa oggi con Leclerc. Mettendogli accanto Hamilton, la Ferrari ha delegittimato Charles, che doveva essere il leader alla Schumacher“.
Persino Nico Rosberg, storico rivale, ammette: “È difficile vederlo così, la sua gara è stata incredibilmente brutta. Di solito in gara è fortissimo, ma qui senza spiegazioni“.
Prospettive: esiste una via d’uscita?
- Priorità 1: fiducia tecnica
La SF-25 sembra avere margini (secondi nel costruttori), ma Hamilton non ne estrae il potenziale. Servono test privati per adattare l’auto al suo stile. - Priorità 2: ristrutturare la gerarchia
Vasseur deve chiarire ruoli: Hamilton come teacher per sviluppare l’auto 2026, Leclerc come racer per vincere ora. - Priorità 3: ritrovare l’ego
Il Canada (7 vittorie) è il banco di prova: se non emerge neppure sui circuiti storicamente a suo agio, la crisi diventerà strutturale.
Epilogo: la profezia di Hamilton che torna a galla
A febbraio 2025, Hamilton dichiarava: “Non sarà una passeggiata, ci vorrà pazienza“. Oggi quella frase suona come un’ammissione. Il problema non è tra Hamilton e la Ferrari, ma tra questa Ferrari e le aspettative di un campione abituato a dominare. La verità? La Rossa non ha bisogno di Hamilton per vincere. Hamilton ha bisogno della Rossa per tornare re. E finché questo paradosso resterà irrisolto, il sogno resterà un incubo.
“È una situazione oscura”, sussurra Rosberg. Forse la prima volta in carriera, Lewis Hamilton non sa come accendere la luce.